Mission

Associazione Ricerca Alzheimer Lissone Aral



La storia di ognuno di noi, ciò che noi siamo e diventiamo nel corso del tempo, si esprime in ciò che giorno dopo giorno abbiamo vissuto e viviamo, non in ciò che possediamo; la capacità di ricordare chi siamo stati, di affrontare i grandi e piccoli cambiamenti della nostra vita, di riconoscere  il contesto e i luoghi che frequentiamo, le persone che amiamo, la nostra identità complessiva è racchiusa in massima parte nella memoria.
In tal senso, la memoria, rappresenta  il legame con la vita.

L’Alzheimer è una patologia neurologica degenerativa che colpisce il cervello, caratterizzata da una perdita progressiva della memoria che conduce progressivamente il malato ad uno stato di totale dipendenza, spegnendo la vita e l’identità dell’individuo che ne è colpito, creando quindi una situazione molto complessa  e problematica per la  famiglia che lo deve accudire. La demenza colpisce non solo chi ne è affetto ma anche le persone che circondano il malato e che si ritrovano a dover fronteggiare un carico di assistenza sempre crescente.
La ricerca di base che viene traslata nella clinica e nelle potenziali applicazioni terapeutiche, rappresenta l’unica possibilità per giungere alla scoperta dei meccanismi chiave responsabili della malattia e di una terapia veramente efficace.

Un ruolo importante nello sviluppo e sostegno alla ricerca può derivare da interventi provenienti dal mondo economico delle aziende e di soggetti  privati presenti nel territorio locale, generando un circolo virtuoso fatto da un lato, di nuove opportunità e di un positivo ritorno di immagine, per le aziende che dimostrano grande sensibilità sociale, dall’altro, in un incentivo, in virtù dei fondi raccolti, alla ricerca stessa.

Essere sostenitore dell’Associazione  per la ricerca Alzheimer Lissone (Aral) significa abbracciare le sue finalità e la sua Mission.


FINALITA’ E MISSION DELL’ASSOCIAZIONE ARAL



Nell’ambito della patologia, l'Associazione si propone di:
-         favorire e promuovere la ricerca scientifica, sostenendo il lavoro ed i progetti di      
ricercatori impegnati nel campo
-    diffondere le conoscenze acquisite nel settore delle malattie neurodegenerative  sensibilizzare l'opinione pubblica e le istituzioni locali e nazionali
-    fornire sostegno e assistenza ai malati e alle famiglie.

ATTIVITA’

L’associazione intende inoltre intraprendere una serie di progetti per supportare, migliorandola, la qualità di vita dei pazienti e dei loro familiari (es. organizzazione e gestione di gruppi di auto-aiuto, programmi di musicoterapia (MT) per i pazienti affetti da demenza).
Nell’ambito della musicoterapia si intende promuovere un servizio integrato di musicoterapia con interventi individuali (massaggio sonoro al pianoforte, riabilitazione cognitiva, accompagnamento alla morte) e attività in piccolo gruppo (espressività sonora, ascolto attivo).


I gruppi di auto-aiuto

I gruppi di auto aiuto sono gruppi di familiari di malati di Alzheimer (8 o10) che si incontrano periodicamente. Sono guidati da un conduttore (in genere uno psicoterapeuta o psicologo) che ha il compito di facilitare la comunicazione tra i partecipanti.
Sono uno strumento che trasforma le singole esperienze in risorse utili per tutti.
Il familiare si renderà conto di poter uscire dall’isolamento e prenderà coraggio perché si confronta, condivide le proprie esperienze con persone che hanno problemi simili ai propri.


Cenni Epidemiologici

Soggetti affetti da demenza in Italia

Oltre i 65 anni: 5-8%;
Oltre i 70 anni: 20%;
Oltre gli 80 anni: 30-45%.

Stima dei pazienti affetti da Demenza

In Italia 600.000 (1% della popolazione totale)
In Provincia di Monza e Brianza:     11.700 malati
Nel Comune di Monza:                     1.800  malati.



“Su questa nave navighiamo noi: navighiamo osservando il grande mare azzurro, i bei paesi della costa, occupati a salutare le belle cose che  mai più rivedremo, occupati ad assaporare nel cuore l’amara dolcezza, la triste soavità della nostalgia, intenti a rivedere nel cuore le persone e i luoghi che mai rivedremo, a rivivere nella memoria la vita che un giorno vivemmo” (G. Capograssi).